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Tempi diseguali

Coevità e contemporaneità in arte

Maria Luisa Ciminelli

pp. 17-32

L’autrice sostiene che l’arte contemporanea etnicamente marcata – arte contemporanea africana, aborigena, nativa – è inclusa nell’arte contemporanea tout court – la categoria non-marcata e dominante – nella forma dell’eccezione agambeniana, ossia secondo quella logica di esclusione inclusiva che caratterizza anche le opposizioni privative in semantica cognitiva e le opposizioni gerarchiche di Louis Dumont (l’englobement du contraire). L’esame di alcuni esempi rivela come il diniego di coevità (Johannes Fabian) riservato agli Altri, prima che alla loro arte, sia tuttora operante e si esprima anche in un certo discorso curatoriale, principalmente attraverso l’applicazione di coppie di opposti categoriali all’arte contemporanea marcata/non-marcata. Questo tipo di discorso, includendo paradossalmente l’arte etnicamente marcata nella contemporaneità proprio in virtù della sua temporalità diversa e disgiuntiva, riafferma surrettiziamente la differenza antropologica che ci divide dai suoi creatori. Un riesame critico delle dicotomie che qualificano il dualismo antropologico noi/altri nel paradigma storico-artistico dominante, conclude l’autrice, sembra premessa necessaria per apprezzare le altre estetiche: estetiche che sono a noi coeve, e che non necessariamente pertengono a ciò che, per noi, è arte.

Publication details

DOI: 10.4000/estetica.1041

Full citation:

Ciminelli, M. (2016). Tempi diseguali: Coevità e contemporaneità in arte. Rivista di estetica 61, pp. 17-32.

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