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Regole per applicare le regole

Giudizio, Diritto, Esempio

Angela Condello

pp. 107-119

In questo articolo discuto la relazione tra diritto e giudizio nella prospettiva del rapporto tra l’inclusività della norma astratta e l’infinita possibilità e pluralità dei casi individuali concreti. Intendo concentrarmi sulla relazione tra diritto e giudizio nel momento in cui questa fuoriesce dalla sua sede intuitivamente naturale in ambito giuridico, cioè del giudizio in quanto luogo e tempo dell’atto del giudicare e del giudicato - per estendere l’analisi al rapporto tra realtà e normatività. In particolare lo scritto è organizzato in tre sezioni: i. nella prima cerco di riprendere alcune moderne tendenze filosofiche intorno al giudizio per dare rilievo al tema nella sua complessità e necessità; ii. nella seconda, ricostruendo l’idea di dissidio elaborata da Lyotard, ne metto in rilievo il rapporto con la normatività giuridica; iii. nella terza parte collego il tema del giudizio con quello del dissidio e cerco di fondare una teoria della normatività giuridica basata non solo sulla norma positiva, ma anche e soprattutto sulla conflittualità intrinseca alle società contemporanee. Una conflittualità che emerge, si mostra e si risolve nel caso esemplare.

Publication details

DOI: 10.4000/estetica.2163

Full citation:

Condello, A. (2017). Regole per applicare le regole: Giudizio, Diritto, Esempio. Rivista di estetica 65, pp. 107-119.

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